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Mamma Italiana lascia la Svizzera per tutelare la salute dei dei figli

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Torna in Italia per tutelare la salute del figlio.

BASILEA – Una mamma Italiana, residente a Basilea da 12 anni, ha preso la decisione di tornarsene in Italia per tutelare la salute del figlio. Decisione drastica a quasi ad un passo dalla cittadinanza Svizzera. La causa è la riapertura delle scuole e tenere la figlia più grande a casa per evitare un eventuale contagio al più piccolo di soli 5 mesi. “Per la mia famiglia correre il rischio non è un’opzione percorribile. E non ci sono state date alternative”.

Alla nascita del piccolo, i genitori si sono trovati subito ad affrontare un incubo perché il piccolo non respirava. Immediatamente intubato, è dovuto rimanere per settimane in ospedale, ma fortunatamente si è poi ripreso e sono tutti potuti ritornare a casa. Con 8 pagine di cartella clinica, ad oggi non è stato ancora possibile emettere una diagnosi. A febbraio, quando l’epidemia ha colpito anche la Svizzera, il terrore si è affacciato purtroppo nuovamente sui genitori. Questo perché il Covid-19 provoca proprio problemi respiratori.

La paura ritorna con l’apertura delle scuole.

I genitori si sono subito recati dalla pediatra chiedendo un certificato medico per il piccolo in quanto ‘persona a rischio’. Questo per giustificare l’assenza dalla scuola della bimba più grande ed evitare un eventuale contagio. «Con l’insegnamento a distanza, da metà marzo, la bimba ha fatto molti progressi. Nonostante tutto può concludere la prima elementare avendo acquisito le competenze richieste».

La paura però è ritornata ad affliggere questa Famiglia quando l’11 maggio hanno riaperto le scuole. Come scritto sulle pagine dell’UFSP “Vige l’obbligo scolastico. I genitori devono mandare i figli a scuola. La scuola può trovare soluzioni individuali per i bambini i cui genitori sono persone particolarmente a rischio”. Il problema è che a rischio non sono né i genitori, né la bambina che fa la prima elementare, ma il piccolo nato pochi mesi fa. “Non c’è nulla che attesti che il nostro bimbo di 5 mesi sia ufficialmente nella ‘categoria a rischio’, perché causa lockdown non è stato possibile effettuare tutti gli accertamenti. Non essendoci una diagnosi precisa e definita, la pediatra non può farci alcun certificato e la scuola non accetta che teniamo la bambina a casa» dichiara la Madre.

Ad un passo dalla Cittadinanza si conclude il percorso in Svizzera.

A questo punto la Famiglia ha dovuto prendere una drastica decisione per scongiurare un eventuale contagio. Andarsene in Italia. Il Paese oltre confine accetta rimpatri per gravi ed urgenti motivi di salute. «Per cui, dopo 12 anni in Svizzera e ad un passo dalla cittadinanza, il nostro percorso elvetico si conclude a malincuore qui. Rimarrà solo mio marito, con il suo lavoro». Quindi la Mamma con i tre suoi figli andranno a casa dei nonni. La piccola che fa la prima elementare comincerà le lezioni a distanza fino a giugno senza perdere l’anno.

«In questo periodo ho letto e sentito di un sacco di casi come il mio. Credo di essere l’unica ad aver preso una scelta così drastica, ma quello che mi è successo a dicembre mi ha segnato parecchio. Mi auguro con tutto il cuore che la situazione rimanga sotto controllo e che il mio sia stato un eccesso di cautela». Conclude la Mamma.

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Articolo pubblicato il: 15/Mag/2020