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Parte oggi la fase test dell’App SwissCovid. I chiarimenti in conferenza stampa

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Calano i casi da coronavirus. Oggi 10 confermati.

BERNA – Nella conferenza stampa di oggi si è fatto un po’ il punto della situazione coronavirus e di conseguenza anche dell’attuale economia soprattutto nel settore ricettivo. A prendere per primo la parola è stato Daniel Koch che, sulla base dei dati di oggi con 10 casi da coronavirus confermati, ha evidenziato che i contagi calano sempre di più. Per mantenere tale situazione c’è bisogno che chi dovesse avvertire sintomi influenzali, debba esser sottoposto al test da coronavirus. Questo per avere una mappatura più dettagliata di chi è infetto o meno. “Dobbiamo scoprire ogni singolo caso, capire con chi è stato in contatto la persona infetta, dove e quando. È quindi importante annotare ad esempio chi era presente in un determinato luogo in quel momento, o in un ristorante o  bar. La tracciabilità è ancora non ottimale, deve essere migliorata”.

Cantoni responsabili della tracciabilità dei contatti.

E sul tema tracciabilità, interviene Sang-Il Kim, capo del dipartimento di trasformazione digitale dell’UFSP, il quale ha illustrato come avviene tale processo dichiarando che “I singoli cantoni sono consapevoli della propria responsabilità per quanto riguarda la tracciabilità dei contatti”. Ma tale processo dovrà esser sostenuto anche da un software in modo da elaborare i dati ricevuti. Le persone messe in isolamento potranno inserire i loro dati sullo stato di salute nell’ormai famosa App. Quindi, appena l’App sarà rilasciata a livello nazionale, questa verrà integrata con i software dei vari cantoni in modo da avere un quadro più completo. Anche se “Tuttavia, l’utilizzo dell’app è volontario e non siamo in grado di capire chi sta utilizzando l’app o meno”, spiega Sang-Il Kim.

Secondo un sondaggio la conoscenza dell’App è relativamente bassa e con molti pregiudizi da parte delle persone. Ma la speranza sarà che più si utilizzerà e più le persone prenderanno confidenza con essa. “Quasi il 60%  degli intervistati ha dichiarato di voler installare l’app, per poter aiutare a combattere l’epidemia. Ma ci sono anche diverse preoccupazioni, come ad esempio quella che le persone possano andare in un ristorante solo se hanno installato l’app. Molti di loro hanno chiesto il divieto di discriminazione. Anche per quanto riguarda la protezione dei dati ci sono state diverse perplessità. Altri timori hanno riguardato l’aumento del consumo della batteria dovuto al Bluetooth ed il fatto che le persone anziane non hanno sempre i loro telefoni cellulari con sé”, conclude Sang-Il Kim.

Inizia oggi la fase test dell’App.

L’app può essere utilizzata con le versioni più recenti dei sistemi operativi iOS e Android, le quali, con l’API per la notifica di esposizione ai contagi (Exposure Notification API) sviluppata congiuntamente da Google e Apple, prevedono una nuova interfaccia per l’applicazione SwissCovid. La Svizzera è così il primo Paese al mondo a utilizzare l’interfaccia di Google e Apple per il tracciamento di prossimità. Secondo un sondaggio, il 70 per cento della popolazione sarebbe favorevole all’introduzione dell’app.

Prendono parte al test pilota i collaboratori dei due politecnici federali di Losanna e Zurigo, militari in servizio d’istruzione, collaboratori di singole unità delle amministrazioni cantonali e dell’Amministrazione federale. Anche collaboratori di diversi ospedali e cliniche e di istituzioni e organizzazioni scelte faranno parte del test pilota. Il tutto durerà fino alla fine di giugno al massimo e servirà ad individuare eventuali lacune tecniche e problemi a livello di usabilità o di processi medici prima che l’app venga messa a disposizione della popolazione svizzera. Questo quanto riportato anche in una nota del Consiglio Federale.

“I dati rimangono sempre sul telefonino. Sviluppatori e ricercatori hanno fatto di tutto per rendere impossibile il monitoraggio. Quest’ultimo non può essere fatto nemmeno con l’interfaccia di Google ed Apple, poiché il sistema impedisce al GPS di essere utilizzato contemporaneamente all’app”. Questo quanto afferma Marcel Salathé, capo del gruppo di esperti di ‘Epidemiologia digitale’. Alcuni giornalisti in sala hanno fatto domande in merito alla sicurezze e privacy. Salathé ha risposto dicendo che il “Bluetooth stesso non può generare dati sulla posizione. Il sistema è organizzato in modo tale che se si utilizza l’interfaccia per la tracciabilità dei contatti, non vi è la possibilità di utilizzare il GPS contemporaneamente. E questo penso valga anche per Apple e Google”.

Settore turistico in netta perdita. Si spera in una ripresa.

Si è fatto anche un po’ il punto della situazione economica, soprattutto nel settore turistico. Erik Jakob, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, spera molto negli allentamenti del prossimo mercoledì per avere qualche segno di ripresa. Il 2020 sarà ricordato come l’anno della disfatta dei ristoratori ed hotel. Il primo ha perso l’80% mentre il secondo addirittura un 90%. “In generale il settore del turismo quest’anno registrerà una perdita del 30%. Il 15 giugno verranno aperti i confini con Germania, Francia e Austria e verrà ripristinata la libertà di viaggio. È molto importante che i turisti tedeschi possano tornare in Svizzera”.

 

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Articolo pubblicato il: 25/Mag/2020